NON FA MAI NOTTE DOVE CI SI AMA! |
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Scritto da Agostino Trussardi |
Venerdì 16 Gennaio 2009 00:24 |
Tutti i giorni sveglia alle ore 6.30. si fa colazione e poi si va a caricare o ordinare la merce. Di solito andiamo in una struttura in cui ci sono varie attività quli un’ officina, la carpenteria, la meccanica ed una falegnameria. Io devo caricare il laimo e il cemento (se c’è, perchè a volte devo andare in città a comperarlo !) Oggi sono andato a comperare 6 sacchi di cemento e dieci di laimo cioè una specie di calce. Come sempre, a metà strada, mi sono fermato a comperare una lattina di Fanta, più per aiutare il venditore che per sete. Mentre sto per bere, arriva in bicicletta il capo dei muratori ; accanto a lui c’è una signora anziana. Agitato, cerca di comunicarmi in lingua checeua che al suo villaggio è successo qualche cosa di grave. Capisco solo:” acqua… acqua.. via ..no buono.. no bene…” . Contemporaneamente mi fa cenno di seguirlo nel villaggio che sorge vicino all’asilo che sto costruendo. Per strada incontro il catechista del villaggio ed anche lui mi fa cenno di seguirlo. Salito in macchina con lui , mi fermo in mezzo ad un prato. Scendiamo. Davanti a me parecchie donne esprimono la loro tristezza; qualcuno piange ed abbraccia il capo dei muratori che si mette a gridare e a piangere. Continuo a non capire, ma mi rendo conto che ciò che è accaduto deve essere grave. A piedi mi addentro in un bosco dove, dagli alberi, pendono numerosi nidi tenuti appesi solo da un filo:una cosa indescrivibilmente bella, ma contemporaneamente triste. Improvvisamente vedo il capo dei muratori che si dirige in mezzo al bosco e si mette a piangere davanti a un mucchio di terra simile ad una tomba. Io lo abbraccio e poi mi allontano per chiamare al telefono Padre Mario. Finalmente riesco a sapere che il fratello più giovane del capo dei muratori,camminando lungo il fiume è scivolato nelle acque ed il suo corpo è stato ritrovato dopo due giorni vicino al villaggio di Tolesa. Ci sediamo tutti in terra per un’ora in preghiera davanti alla tomba in cui precedentemente erano state composte le spoglie del giovane ventitreenne. Il capo dei muratori mi chiede per sé e per sua mamma un passaggio in automobile fino al villaggio di Matola. In prossimità del villaggio, però, mi fa cenno di fermarmi perché preferisce proseguire a piedi. Capisco che non vuole li segua e rispetto il loro desiderio. Solo più tardi capisco la delicatezza del gesto: sapendo che anch’io avevo tragicamente perso mio figlio Mauro, non volevano farmi partecipare direttamente al dolore di tutto il loro villaggio che, per un intero giorno, piange ed esprime il dolore con lamentazioni funebri. Qui tutti i giorni il dolore è di casa, vuoi perché si muore per aids o per malaria o per malattie che non si conoscono. Qui si viene a contatto con realtà di povertà che ti cambiano il modo di concepire la vita! Tanti sono i giovani che muoiono! Nell’ officina in cui lavoro, dall’anno scorso a quest’anno sono morti due giovani. Mentre scrivo sotto una pianta, alcuni i muratori proseguono la costruzione del muro di cinta e vicino a me, tutti i bambini mi assalgono per vedere cosa faccio con il computer. Loro adesso si divertono guardando le foto che li ritraggono. Urlano di gioia nel vedersi ed io mi diverto con loro per la loro spontaneità .
I bambini mi chiedono ogni giorno di inserirmi nel loro quotidiano e questo mi dà conforto e la forza di donarmi costantemente per donar loro il meglio di me. Qui alla missione abbiamo avuto una notizia molto brutta: Padre Mario non sarà più “Bambo fumo”, il capo dei missionari. Il vescovo di colore, domenica, durante la predica, in ceceua ha annunciato che Padre Mario non sarà più “bambo fumo” . Ho visto tutta la gente sbigottita ma io non capivo il ceceua. Solo la sera, quando Padre Mario ci ha radunato, ho appreso che era nelle sue mani la lettera con la brutta notizia. Brutta anche per il modo in cui è stata data a Padre Mario: mentre lui era a celebrare una messa in un villaggio, a sua insaputa, il vescovo ha dato la comunicazione in chiesa.!!! Tutti noi volontari siamo scontenti di questa cosa sia per il modo in cui è stata gestita sia perché siamo vicini a Padre Mario che non merita un comportamento simile, dopo tutto il bene che ha distribuito in malati. Padre Mario piangeva! Qualcuno lo ha voluto eliminare senza motivo, solo per occupare il suo posto importante. La gente è amareggiata e anche un poco persa: non sa come sarà quando arriverà un altro “Bambo fumo”. Si conosce il nome del successore, ma non lo si è mai visto nei villaggi e abbiamo appreso che non vuole incontrare Padre Mario. Noi volontari abbiamo avuto la garanzia del Padre Superiore che Padre Mario rimarrà incaricato di seguire tutti i progetti in corso, compreso la scuola materna . Con lui ci stiamo trasferendo alla “casa del volontario” e non perderemo certamente l’entusiasmo che ci accomuna nell’aiuto quotidiano a queste persone che ci vogliono bene. Vi abbraccio tutti per il vostro sostegno che certamente troverà la ricompensa in Cielo dove ora vivono Emi e Mauro. Agostino |
Ultimo aggiornamento Venerdì 29 Luglio 2016 13:49 |
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